#: locale=it
## Tour
### Description
### Title
tour.name = Strada dei Musei
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## Media
### Subtitle
panorama_A1A4F234_ADAD_C590_41E4_83D08809C37A.subtitle = Nel Secolo XIX la strada si trasforma, in quanto lo stretto vicolo medievale viene ampliato con importanti interventi sugli edifici prospicienti, come lo spostamento di Palazzo Filangieri
panorama_A1D6EC10_ADA4_FD6F_41D0_81FE1DD4EC2E.subtitle = In epoca romana via Duomo coincideva con il cardo maggiore, e intersecava la piazza del foro e tre decumani. La strada attraversava il centro della città antica.
panorama_A48A6A4A_A860_F8D5_41B7_F293F6A7B641.subtitle = Nell'epoca contemporanea via Duomo si presenta come una straordinaria stratificazione culturale, frutto di secoli di storia
### Title
panorama_4D170CC1_545B_974D_41D3_0A58CCC52C8C.label = DUOMO, PERIODO CONTEMPORANEO
panorama_4D317CDE_5457_9777_41BD_F456A240AA31.label = DUOMO, XIX SECOLO
panorama_5AECED0D_543C_F6D5_41BA_C87BDFFC029C.label = VEDUTA AEREA. PERIODO CONTEMPORANEO
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panorama_A48A6A4A_A860_F8D5_41B7_F293F6A7B641.label = EPOCA CONTEMPORANEA
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## Popup
### Body
htmlText_400C43F2_554A_EFA5_41C2_53B89953D713.html = Via Duomo, la "Strada dei Musei” è il progetto della Regione Campania che collega gli otto musei di Via Duomo, a Napoli. Lungo i suoi 1200 metri, via Duomo è una delle strade a più alta densità di musei al mondo. Le raccolte spaziano dall'archeologia all'arte sacra, al barocco e all'arte contemporanea. Via Duomo assume un ruolo chiave nel centro storico di Napoli fin dall’antichità. In epoca romana coincideva con il cardo, e intersecava Il decumano inferiore, l’attuale Spaccanapoli, che ancora attraversa l'intera città. Come in una macchina del tempo. grazie alle tecnologie immersive, è possibile ripercorrerne la storia, che ha lasciato innumerevoli tracce nell’area.
Nel 1788 restauro apportò modifiche alla navata, trasformata secondo un revival gotico con influssi settecenteschi.
Nell'immagine è rappresentato Il Duomo nel 1860, con la facciata prima della realizzazione della ristrutturazione ottocentesca progettata da Alvino.
Con l'allargamento di via Duomo nel 1868 si riprogetta l’area del Duomo: su progetto di Francesconi e Cangiano si costruisce un porticato simmetrico .
Nel 1876 venne bandito un concorso per la facciata del Duomo, vinto da Errico Alvino: i lavori del nuovo prospetto in stile neogotico, iniziati nel 1877, si conclusero nel 1905.angolo sui due lati del largo prospiciente la facciata.
Nel 1876 venne bandito un concorso per la facciata del Duomo, vinto da Errico Alvino: i lavori del nuovo prospetto in stile neogotico, iniziati nel 1877, si conclusero nel 1905.
Dopo le prime riunioni dei fondatori presso l’Ospedale degli Incurabili, i governatori dell’Ente, che intanto si era costituito ufficialmente nel 1602, vollero erigere una propria casa nella zona di Capuana, di fronte “le case dell’arcivescovado”, e a partire dal dicembre 1604 acquistarono diversi fabbricati appartenenti nobili famiglie associate. La prima sede fu organizzata, a partire dal gennaio 1605, dall’architetto Giovan Giacomo di Conforto.
La seconda fase architettonica vide l’abbattimento del primo palazzo e la ricostruzione dell’attuale, su disegno di Francesco Antonio Picchiatti il quale, con diverse maestranze, lavorò al Monte dal 1655 al 1679. Dopo diversi abbellimenti e cantieri nei secoli successivi il palazzo giunge a noi nell’impianto del XVII secolo, con la facciata da residenza gentilizia che nasconde al suo interno la sede al primo piano e la chiesa a pianta circolare, sormontata da una altissima cupola. [Loredana Gazzara]
Detto anche teatro romano dell'Anticaglia, il teatro romano è un sito archeologico che sorge nel cuore del centro storico di Napoli, presso il decumano superiore. Il sito è precisamente ubicato nella zona compresa tra via Anticaglia a nord, via San Paolo a ovest e vico Giganti a est. Insiste nella parte sottostante il vico Cinquesanti, che lo scinde verticalmente. Risalente all'età romana, nel I secolo a.C., il teatro è sorto al posto di un preesistente edificio greco del IV secolo a.C., anch'esso probabilmente destinato alla rappresentazione teatrale. A differenza dell'Odeion, che sorgeva accanto ad esso, destinato a particolari manifestazioni musicali ed oggi praticamente quasi scomparso, il teatro era scoperto. Il teatro fu una delle glorie di Neapolis, secondo Ottaviano Augusto la custode della cultura ellenica: come riferisce Svetonio, l'imperatore Claudio vi fece rappresentare commedie in onore dell'amato fratello Germanico e diede loro la vittoria
Leggendari i certami canori di Nerone: le fonti provengono da Tacito e dai suoi Annales, ma in particolar modo dal De vita Caesarum di Svetonio: quest'ultimo racconta che Nerone debuttò proprio a Napoli con una sua ode e nonostante scoppiò un violento terremoto, che l'imperatore valutò come gli apprezzamenti degli dèi, continuò a cantare e costrinse la popolazione a rimanere.
Una parte del teatro costituisce l'ultima tappa del percorso riguardante il sottosuolo di Napoli mentre altri frammenti sono liberamente visibili lungo i decumani.